domenica 21 marzo 2010

L'improbabile (ma vera) storia di una notte

Mi sono perso ma mi avete ritrovato. Mi hai chiesto di Pick e Pick è tornato. Un anno, forse più.. ho girotondato per il mondo, tra i miei pensieri. Mi hai detto: Pick questa è una storia per te, una storia di te. Perdonatemi amici, fratellini. Ma voletemi, ancora una volta e poi, forse, ancora.
Sono stato, come sempre, in angoli più o meno remoti. All'aperto e al chiuso. Estate e inverno. Bagnato e asciutto. In terra e in cielo. Felice e arrabbiato. Al centro dell'attenzione e poi, in un attimo, messo in disparte. Questa è stata la mia vita, lontano da voi, ma come sempre vita meravigliosamente bella.
Mi serviva una storia, una nuova avventura ma doveva essere una storia capace di scuotere questo tessuto rosso fuoco. La storia è arrivata ed io l'ho vissuta.
Ciao notte, sono Pick. "Piacere, Pick". Avete mai provato a parlare con la notte? E' immaginazione? No. E' finzione? No.
Con la notte ci puoi parlare, riesci a litigare con la notte. Puoi danzare dentro di lei. Sarà la tua compagna a tempo determinato. Parlare con la notte è un'esperienza strana ma forse ancora più strano, per il buio, sentirsi rispondere da un calzino a righe. C'è spazio, c'è aria tra me e la notte.
Notte, come mai anche tu qui? La risposta fu scontata è banale. Bene, allora adesso sei qui e devi regalarmi qualcosa. Voglio qualcosa che il giorno, tuo nemico, non può avere.
Lei sorride.
Ho toccato il suo punto debole. Divorziata da giorno non sono rimasti in buoni rapporti. Pick è furbo, sottile e astuto, e voi lo sapete bene... vero fratellini?
Notte si sveste, dal silenzio.
Sapete cosa invidio di più a questa misteriosa signora? Parla lingue, comprensibili ed incomprensibili. Notte ha girato il mondo, forse più di Pick. Strano non averla mai incontrata prima.
La notte, questa notte, riesce a mettere insieme persone, personaggi e vite così tanto diverse. L'età adesso unisce e non divide. L'idea diversa ed il pensiero comune si scontrano per poi strigersi la mano. Il Mondo, la fuori, rimane chiuso in se stesso spiando la vita, qui dentro. Con invidia.
Un uomo accanto a me, sopra di me, si siede al tavolo e con non poche difficoltà riesce a gestire disordinati fogli scritti a mano. E' uno scrittore, penso io. E' un giornalista, dice lui. Accanto a lui un altro uomo. E' un ubricaco penso io. Sono un musicista, risponde al giornalista.
Dietro di me un gruppo di fratellini sembrano disinteressati alla vista di un calzino perso nella notte. Laggiù in fondo un signore barbuto mi pietrifica con la sua voce calda e dal tono così basso che neanche l'ehco è capace di seguirlo. Parla di resistenza ma anche di donne e vino. Il giornalista scuote la testa. Il musicista beve un altra goccia di vino rosso.
Con chi sta parlando l'uomo senza echo. Pick, coraggio, avvicinati.
C'è anche un'autorità, nella notte, questa notte. L'autorità si sveste dalla politica e, nudo, si lascia andare a pensieri e parole.
Notte è sempre presente, orgogliosa e soddisfatta. Il suo disegno è chiaro ed io, scaramanticamente, cerco di non farci caso.
Rimango sotto, sotto tutti, sotto tutto. Eppure io avrei qualcosa da dire.
Mi tiro su, 10 centimetri di calzino rosso fuoco. Corro come un pazzo, con gli occhi spalancati dal frenetico desiderio di entrare nella storia. In questa storia. Le prime due battute di questo maledetto ubriaco blues sono andate, ora tocca al ritornello ed io sono il ritornello. Una signora dalla s pizzicata si accorge di me. Mi solleva e mi chiede: cosa vedi tu da lì?
Un gelo, freddo di silenzio, avvolge tutti. Notte, grazie.
E voi, cosa vedete voi da lì? Sono il vostro mistero, questa sera. Sono l'oggetto che avete sempre con voi ma al quale non date ascolto. Passo con voi intere vite e spesso vi dimenticate di me. Sono la penna del giornalista, la nota del musicista. Il vino rosso dell'uomo senza echo e la bandiera del politico nudo.
In un attimo mi ritrovo al centro del tavolo. Si uniscono altri, nuovi, fratellini. Ognuno è particolare, a modo suo.
Mi offrono da bere, alzo il gomito.
Notte sorride, ancora.
Sono in piedi, papà se fosse qui sarebbe orgoglioso di me.
Racconterò una storia perchè è quello che so fare. Vedrete anche voi quello che si può vedere da qui.
Eccolo, il disegno della notte. Mia amica e alleata, capace di trasformare il calore umano in freddo gelido all'occorrenza. Capace di unire pensieri forti e violenti con quelli più dolci. Capace di malinconia e felicità. Pick è adesso un colore nel buio, capace di scaldare.
Riempitemi il calice. Sono pronto.
Mi chiamo Pick, sono un calzino rosso fuoco.....

Tante parole dopo, e tante ore dopo, arrivò accanto a me una fetta di salame.

Grazie notte. Strano contenitore di sentimenti ed emozioni.

Giorno arrivò ma notte tornerà, tra poco. Ne sono certo.

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