venerdì 16 agosto 2013

Raccontare ricordi

Voi. Voi non chiedermi perché. Sono passati tre anni ma Pick c'è. C'è sempre stato ma non lo ha più detto però c'è stato e ha pensato. Ti ho visto, stai ridendo.. Pick che pensa, pensa te.

Ciao fratellini.

Poi succedono cose: accenni di solitudine, manciate di malinconia, esplosioni di gioia poi ancora manciate di malinconia. Stati d'animo, nuove vite. Una nuova vita che arriva e, a modo suo, ti sorride.
Pick evoluto, Pick cambiato, Pick cresciuto, Pick più volte aggiustato. Pick padre, ciao papà... ora ti capisco meglio.

Raccontare ricordi non è semplice, scegliere i ricordi anche. Eppure un ricordo è qualcosa che ci distingue: io con i miei e tu con i tuoi. Scambiamoci i ricordi, viviamo insieme il nostro essere stati un po' questo un po' quello. I ricordi sono emozioni e c'è chi vuole dimenticare e chi invece vuole raccontare. Io voglio raccontare e in fondo queste parole, da quando sono nate, sono il ricordo quasi reale di storie vere. Fermi fermi, non tutte le storie si possono raccontare, non tutte a tutti. Raccontare è viaggio. Raccontare è prendersi gioco del tempo. Raccontare è lasciarti entrare, raccontare è liberarmi da un peso. I ricordi vagano nelle note di una canzone, nelle frasi di un tempo, nelle notti vissute tra sudore e passione. In quelle affondate nell'alcool. In quelle chiusi in un ospedale e in quelle chiusi in un ospedale aspettando un primo vagito. Sono nei tasti di un pianoforte e in quelli di una chitarra. Nel bip di un sms e in quel foglio nel cassetto chiuso da tempo nel comodino. I ricordi sono in te, che mi stai raccontando e parlando.

La nostalgia passa perchè un racconto ti riporta lì. La malinconia resta finche non racconterai di nuovo. La malinconia non  è una cosa brutta se la fotti e io, da qui, per quanto in basso io viva, io sto imparando a fotterla. Fottiti.

Vado incontro al mio destino senza dimenticare. Ho le tasche piene di libertà e sono pronto a viaggiare ancora e te lo racconterò. Ancora.

Raccontare ricordi è conoscersi. Ed amarsi.

Pick.

sabato 18 settembre 2010

...

.......


.................

Ehm, sottovoce. Senza disturbare. Mi avvicino, se posso. Se sei ancora dalla mia parte, se mi hai dimenticato e vuoi ritrovarmi. Se mi hai ritrovato, se sei qui o se ci arriverai.
Sono Pick e davanti a te, amico mio, mi inchino su questo piccolo palcoscenico di sogni e immaginazione. Di tempo perduto e, almeno in queste poche righe, ritrovato.
Sono complici poche canzoni ma selezionate con attenzione, afferrate tra tante. Di quelle che arrivano dove devono e partono da lontano, senza mai perdersi.

Pick questa mattina guarda il cielo scuro di pioggia, ascoltando canzoni.

E' un gesto semplice, è un niente visto da fuori. Immaginate, pensate. Un calzino rosso fuoco, seduto molto in basso... immobile a guardare lacrime ascoltando parole. I pensieri e le emozioni sono una faccenda che ancora non mi spiego: in questo momento potrei essere ovunque, con te, fratellino, o completamente solo. Ma tu non lo saprai, tu da lì fuori non vedi e non puoi cercarmi. Sono in una bottiglia di vino vuota e devo fare attenzione perchè ogni più piccola distrazione può farmi tagliare da uno dei mille pezzi pronti ad esplodere in aria.
Però sto qui e mi fermo qui. Mi ritrovo tra le tante belle cose che si inseguono, e che mi inseguono, tutti i giorni. Papà dorme ancora e la mia stella sta brillando. Forse, più tardi, anche lei si fermerà un istante: allora saremo in due, qui, in una bottiglia di vino vuota, ad ascoltare canzoni e giocare a guardarci.
Mi sento dentro le parole, in poche note di una chitarra folk. Mi sento parte della rabbia raccontata con voce rauca e di storie che non mi appartengono ma è come se le avessi vissute tutte. Penso ad amici, vicini e lontani. Penso a quali fratellini porterei con me sulla luna, penso porterei tutti. Vorrei abbracciarti.

Guardo lacrime e ascolto parole, in una delicata bottiglia di vino vuota.

Pick


domenica 28 marzo 2010

Un incontro inaspettato

Oggi, giorno di sole. Oggi il caldo mi ricorda che presto la mia stagione andrà in letargo. Ma voi sapete bene che Pick resiste e ci sarà, quindi non siate tristi. Oggi Pick, come sempre (e per sempre) è felice.

Vagabondo, per le strade. Accompagno papà nelle cose di tutti, o quasi, i giorni.
Hai imparato a conoscermi, sono un menestrello che suona racconti. Sono un calzino che osserva, nella fremente attesa che qualcosa capiti intorno a me. A volte è interessante, a volte la logica è poca. Alcune volte ti incuriosisco osservandoti da un punto di vista a te estraneo. A volte imparo e tu mi insegni. Amo la mia stella, ormai compagna di vita, e l'attesa per il buio e per la notte.

Oggi, però, è giorno di sole e per il buio c'è ancora tempo. In un giorno di sole possono accadere cose che si aggrovigliano intorno a te, non lasciandoti scampo. Affogherai, legato in te stesso e su te stesso, in pensieri ed emozioni.

Il sign. P. scende dalla macchina accompagnato da una signora forte ed elegante, compagna da sempre. Dove siamo, per questa volta, non importa. Fratellino, fidati di me, e leggi ancora.

I capelli sono bianchi ed il viso sofferente. Ma mi accorgo che non è dolore di oggi, di ieri. E' qualcosa di più vecchio, di più saggio. Il sign. P. ne ha viste ben più di Pick e forse per lui sono il meno che possa esistere al mondo, nel suo mondo prima sottratto e che poi con forza si è ripreso. Il sign. P. quasi novanta anni fa ha visto il primo giorno di sole e oggi è di nuovo giorno di sole. Quanti ne sono passati in mezzo? A te, amico mio, l'ardua sentenza.
Il sign. P. ha un filo di luce che filtra tra le rughe. Gli occhi, stanchi, parlano ancora come un tempo. Ricordo i pomeriggi nei quali mi raccontavi le tue storie. Ricordo che ti chiedevo sempre di portarmi con te, indietro nella tua vita difficile. Abbiamo viaggiato insieme su quei binari freddi che portavano dove ogni speranza è persa. Sei un testimone della storia e questo ti rende prezioso.
Ma oggi voglio parlare di te, di quello che sei adesso. Voglio essere parte di questo incontro, inaspettato, in fondo... più giù, fin dove posso avventurarmi. Quello che sei stato non può raccontarlo qui un calzino, anche se forte del suo colore rosso fuoco. Anche se caldo, come il fuoco rosso. Quello che voglio scrivere oggi, perchè non vada perso, è quello che mi hai lasciato. Oggi, in un giorno di sole.
Contrariamente a quello che puoi apsettarti non sono stati i tuoi occhi, un po' lucidi di stanchezza. Oggi non mi rapito con la tua stretta di mano, anche se forte come sempre. Oggi non è un nuovo racconto che pretendo da te. Tu non sapevi cosa darmi, nulla è stato pianificato. Nulla è preparato. E ti ho visto, sai? Ho visto che hai smesso di pensare, ho visto che le parole ti sono mancate. Non insegarmi niente, non fare sforzi. Oggi.
Ci rivedremo, ne sono sicuro. E' ora di andare. La tua signora, elegante, ti prende sotto braccio. Ma tu non molli, non l'hai mai fatto. Libero da ogni obbligo, da ogni aspettativa e da ogni attesa.
Papà ed io siamo di spalle, verso lontano. Poi mi chiami e girandomi ho visto le tue braccia aperte. Quel tuo sorriso lo ricordo. Tremi, e non solo per l'emozione.
La voce non è più quella ferma di un tempo: "ti ho voluto bene, sempre".
Questo, mi ha detto il Sign. P.

Ti dedico questa giornata di sole. Ti dedico questi pensieri. Ti dedico il mio ricordo di te. Ti dedico ogni speranza di poterti rivedere presto. Ti dedico un abbraccio, che non ti aspettavi, tra le tue braccia rimaste aperte. Ti saluto con una lacrima ma non tu non lo sai perchè nascosta da un sorriso di profondo orgoglio, prima di girarmi di nuovo.... verso lontano.


A Pio Bigo, testimone della resistenza e della deportazione.

domenica 21 marzo 2010

L'improbabile (ma vera) storia di una notte

Mi sono perso ma mi avete ritrovato. Mi hai chiesto di Pick e Pick è tornato. Un anno, forse più.. ho girotondato per il mondo, tra i miei pensieri. Mi hai detto: Pick questa è una storia per te, una storia di te. Perdonatemi amici, fratellini. Ma voletemi, ancora una volta e poi, forse, ancora.
Sono stato, come sempre, in angoli più o meno remoti. All'aperto e al chiuso. Estate e inverno. Bagnato e asciutto. In terra e in cielo. Felice e arrabbiato. Al centro dell'attenzione e poi, in un attimo, messo in disparte. Questa è stata la mia vita, lontano da voi, ma come sempre vita meravigliosamente bella.
Mi serviva una storia, una nuova avventura ma doveva essere una storia capace di scuotere questo tessuto rosso fuoco. La storia è arrivata ed io l'ho vissuta.
Ciao notte, sono Pick. "Piacere, Pick". Avete mai provato a parlare con la notte? E' immaginazione? No. E' finzione? No.
Con la notte ci puoi parlare, riesci a litigare con la notte. Puoi danzare dentro di lei. Sarà la tua compagna a tempo determinato. Parlare con la notte è un'esperienza strana ma forse ancora più strano, per il buio, sentirsi rispondere da un calzino a righe. C'è spazio, c'è aria tra me e la notte.
Notte, come mai anche tu qui? La risposta fu scontata è banale. Bene, allora adesso sei qui e devi regalarmi qualcosa. Voglio qualcosa che il giorno, tuo nemico, non può avere.
Lei sorride.
Ho toccato il suo punto debole. Divorziata da giorno non sono rimasti in buoni rapporti. Pick è furbo, sottile e astuto, e voi lo sapete bene... vero fratellini?
Notte si sveste, dal silenzio.
Sapete cosa invidio di più a questa misteriosa signora? Parla lingue, comprensibili ed incomprensibili. Notte ha girato il mondo, forse più di Pick. Strano non averla mai incontrata prima.
La notte, questa notte, riesce a mettere insieme persone, personaggi e vite così tanto diverse. L'età adesso unisce e non divide. L'idea diversa ed il pensiero comune si scontrano per poi strigersi la mano. Il Mondo, la fuori, rimane chiuso in se stesso spiando la vita, qui dentro. Con invidia.
Un uomo accanto a me, sopra di me, si siede al tavolo e con non poche difficoltà riesce a gestire disordinati fogli scritti a mano. E' uno scrittore, penso io. E' un giornalista, dice lui. Accanto a lui un altro uomo. E' un ubricaco penso io. Sono un musicista, risponde al giornalista.
Dietro di me un gruppo di fratellini sembrano disinteressati alla vista di un calzino perso nella notte. Laggiù in fondo un signore barbuto mi pietrifica con la sua voce calda e dal tono così basso che neanche l'ehco è capace di seguirlo. Parla di resistenza ma anche di donne e vino. Il giornalista scuote la testa. Il musicista beve un altra goccia di vino rosso.
Con chi sta parlando l'uomo senza echo. Pick, coraggio, avvicinati.
C'è anche un'autorità, nella notte, questa notte. L'autorità si sveste dalla politica e, nudo, si lascia andare a pensieri e parole.
Notte è sempre presente, orgogliosa e soddisfatta. Il suo disegno è chiaro ed io, scaramanticamente, cerco di non farci caso.
Rimango sotto, sotto tutti, sotto tutto. Eppure io avrei qualcosa da dire.
Mi tiro su, 10 centimetri di calzino rosso fuoco. Corro come un pazzo, con gli occhi spalancati dal frenetico desiderio di entrare nella storia. In questa storia. Le prime due battute di questo maledetto ubriaco blues sono andate, ora tocca al ritornello ed io sono il ritornello. Una signora dalla s pizzicata si accorge di me. Mi solleva e mi chiede: cosa vedi tu da lì?
Un gelo, freddo di silenzio, avvolge tutti. Notte, grazie.
E voi, cosa vedete voi da lì? Sono il vostro mistero, questa sera. Sono l'oggetto che avete sempre con voi ma al quale non date ascolto. Passo con voi intere vite e spesso vi dimenticate di me. Sono la penna del giornalista, la nota del musicista. Il vino rosso dell'uomo senza echo e la bandiera del politico nudo.
In un attimo mi ritrovo al centro del tavolo. Si uniscono altri, nuovi, fratellini. Ognuno è particolare, a modo suo.
Mi offrono da bere, alzo il gomito.
Notte sorride, ancora.
Sono in piedi, papà se fosse qui sarebbe orgoglioso di me.
Racconterò una storia perchè è quello che so fare. Vedrete anche voi quello che si può vedere da qui.
Eccolo, il disegno della notte. Mia amica e alleata, capace di trasformare il calore umano in freddo gelido all'occorrenza. Capace di unire pensieri forti e violenti con quelli più dolci. Capace di malinconia e felicità. Pick è adesso un colore nel buio, capace di scaldare.
Riempitemi il calice. Sono pronto.
Mi chiamo Pick, sono un calzino rosso fuoco.....

Tante parole dopo, e tante ore dopo, arrivò accanto a me una fetta di salame.

Grazie notte. Strano contenitore di sentimenti ed emozioni.

Giorno arrivò ma notte tornerà, tra poco. Ne sono certo.

giovedì 13 novembre 2008

Colore

Da piccolo, non che adesso sia grande, ho imparato che gli oggetti non hanno colore se rimangono senza luce. Il colore... strana faccenda. Di colori ne esistono tanti ma se poi vai a guardare bene scopri che sono così pochi. E' fortunato un colore: può cambiare, adattarsi, sfumare, saturarsi, all'occorrenza sbiadire e tante volte regalarsi al bianco. Ah, il colore. Il colore sa creare anche problemi, il nero... il rosso evocano feroci ricordi.

E senza frugare troppo nel passato: nero o abbronzato? Questo è un problema.

Ma la magia di un colore è la sua stessa essenza. Il colore esiste, con la sua forte tonalità, luce o non luce.

I colori sono intorno a noi, io ho il rosso.. e tu fratellino?

Oggi penso ai colori perchè, ancora una volta, il cielo è grigio. Oggi penso ai colori perchè quando pensiamo di vedere tutto nero spesso basta accendere una maledetta luce.

Oggi penso ai colori perchè la mia stella è stanca ed io, piccolo calzino rosso fuoco, ti voglio dare un po' di luce perchè il tuo colore possa tornare a splendere.

Ti regalo un fiore, mia dolce compagna, che tu già conosci ma al quale qui ho dato il suo significato.

Il colore è una faccenda strana ma magnifica... e credici se a dirlo è un calzino pigmentato di quel bel colore che tutti, ormai, avete imparato a conoscere.


(Vietnam, Ottobre 2008)

giovedì 6 novembre 2008

Immaginando un Mondo nuovo

Sono Pick, il calzino rosso dell'uomo nero che nell'immaginario di tutti noi, e di voi fratellini umani, cambierà il Mondo.
Ti mando un pensiero, mr Obama. Te lo mando perchè hai il duro compito di traghettare avanti non solo i grandi Stati Uniti d'America ma pezzi di Mondo sparpagliati qui e là.
Ti mando un pensiero, Mr Obama, per quello che ho visto tra le strade di New Orleans, per le voci che ho sentito tra i viali di Chicago, per i miei amici orsi che oggi festeggiano sulle montagne dei tuoi grandi parchi. Per tutti i bambini con i quali ho giocato e fatto sorridere con il mio essere buffo.
Ti mando un pensiero, Mr Obama, per i fratellini in coda e in attesa di una zuppa calda, tra le nebbie fredde di San Francisco. A te l'onore e il dovere di rappresentare la tua grande America che questa notte ha dimostrato di non essere solo patatine e alette di pollo fritto. Per i fratellini bianchi che ti hanno sostenuto e per i tuoi avversari che ti rispettano.
Ti auguro ti poter ammettere di aver sbagliato, se mai capiterà.. e credimi, Mr Obama, capiterà. Da calzino a uomo ti dico... capiterà.
Ho una speranza, Mr Obama, quella di poterti accompagnare tra il blues e il rock'n roll.. on the road, come nello stile di Pick.
Ti mando una preghiera, Mr Obama, per dimenticare gli omicidi legalizzati.
Ti mando un ringraziamento, Mr Obama, per un'emozione che a casa mia non ho potuto vivere. Ma oggi, questa notte, la mia casa è qui.
Sono in una zona impervia, per te umano nero, ma accomodante per me, calzino rosso. Ascoltami e non denigrarmi, perchè tu, Mr Obama, devi dare voce a chi sta qui in basso.
Hei tu, Mr Presidente dei grandi Stati Uniti d'America... un po' presidente del Mondo, stai in guardia. Gli umani sono pericolosi.
Ti mando ancora una speranza, Mr Obama, che tu abbia una stella da seguire. La mia mi sta portando lontano.
Caro Obama, qui ti auguro una buona notte.
Ci siamo svegliati questa mattina in un Mondo nuovo che abbiamo per mesi immaginato, ma sempre senza menzogna. Ora sei realtà e lo sarai per un po'.
Buon lavoro, Mr Obama.

Papà, andiamo. Mia stella, sorridi.

Pick è felice.

Good night, my friends.

domenica 26 ottobre 2008

Tuc Tuc

Tuc Tuc...
hei hei, sono qui... Pick si allontana ma torna, torna qui per voi. Torno qui anche per me, per raccontarvi ancora una storia.. di un viaggio, di persone e sentimenti. Di luoghi sublimi ed eclettici compagni di viaggio. Famiglie, bambini, naviganti e marinai. Capitano, issa la vela. Voliamo.
Tuc tuc...
Sono un calzino all'equatore, ho attarversato meridiani volando su lunghi paralleli. Dal grande sogno americano al piccolo sud dagli occhi a mandorla. Dal basso, come sempre, con rispetto, scruto sguardi attoniti e imbruniti da un cappello di rami intrecciati. E' l'Asia, fratellini. E' l'incubo del sogno Americano, è il Vietnam. Sono i rossi colori della Cambogia. Sono un calzino rosso fuoco tra il fuoco rosso. Che ci faccio qui? Eh eh, astuti! E qui soffia, importante come l'aria, il primo grazie: grazie mia stella, mi hai guidato fin qui. Perplesso, stanco.. ti ho seguita nel buio, in un viaggio al buio. Tu che hai fatto tremare anche il papà dalle forti righe. "Coraggio Pick, è il tuo momento. Vedrai, non esiste solo l'AMERICA." Grazie, papà.
Tuc tuc...
Fratellini, sono Pick... felice! Felice, forse anche un po' per essere tornato. Felice perchè sono un po' più saggio di prima. Felice perchè tra le mie fitte trame si insunua ancora l'aria del Mekong.
Villaggi gallegianti, l'armonica è una foglia di banano. Di nero c'è solo il cielo ma in dieci minuti torna il sorriso. Sole, adesso scaldami. Ma qui va così.
Tuc tuc...
Ho visto serpenti affogati nel vino: "bevi Pick, diventerai forte". Ho visto bambini affogati in lacrime e sorrisi.. "e ogni giorno un altro giorno da contare" (sta girando un disco di Fabrizio).



Tuc tuc...


Però ho visto donne forti, uomini decisi, natura forte e selvaggia. La presenza del tempo che è passato ma senza invecchiare. E' tutto come un accordo di settimana al termine di un giro blues: tutto ti proietta in avanti. La voglia di esplorare, fanculo alla pioggia. La voglia di capire, fanculo ai libri. La voglia di chiedere scusa, fanculo alla guerra.
Tuc tuc...
Templi e pagode si alternano come le vette di un'infinita catena montuosa. La giungla affamata che inesorabile cerca di deglutire il passato.. ancora forte, ancora ancorato lì. Traballante, barcollante.. si piega ma non si spezza.
Il grande sogno Americano adesso, qui, è lontano. Eh si, fratellini umani. Anche un calzino ha la sua anima. L'America è lontana ma è stata troppo vicina. Hanno lasciato qui caramelle ricordo per bambini, esche appetibili per donne e uomini, aria sporca. Tutto esplode, tutto fa male... basta un leggero tocco, per tanti è bastato un respiro.
Ma il piccolo gigante asiatico cerca di tirarsi su. Comandante, voliamo ancora.


Tuc tuc....


Esploro distese infinite, suoni ed odori. l'Oceano è diverso. La natura qui è regina ed io, umilmente.... mi inchino. Madame.

Compagni di viaggio, a voi dedico questo pensiero. Se mai un giorno mi leggerete. Non dimenticate di Pick, un calzino rosso fuoco, accanto e protetto dalla sua stella, errante per questo angolo remoto di Mondo che non si può non visitare. Non ci si può non pensare, non si può dimenticare.


Tuc tuc...


Hei, le vedo quelle espressioni perplesse. Cos'è quello, un sorriso? Ehehehehe, te lo auguro... fratellino. Sorridi. Tuc tuc?


Tuc tuc....


"Tuc tuc, questa notte?" No grazie, veramente... sono stanco.
"Tuc tuc, magari dopo?" Hei amico, non posso.
Acolta di parlo di me: sono Pick, un calzino rosso fuoco, navigatore e sognatore... [.......]
"mmmm, Tuc tuc?". Cazzo, ho detto no!!! Ma non capisci???
.....................
Scusa, amico mio, scusami. Un carretto traballante, materiali di recupero. Un motorino e poca benzina. 5$.


Facci salire, portaci in giro. Davanti il tuo sorriso, dietro un angolo di mondo appena esplorato. Tutto intorno, è magia.



Tuc tuc? Partiamo.


Vi voglio bene fratellini, mi siete mancati.


Tuc Tuc. Pick.

(Jumbo, ed il suo Tuc Tuc)


(un bimbo)
PS. Hei, fratellini... presto tutte le foto! :-)

venerdì 25 luglio 2008

La buonanotte ai fiori


Buongiorno splendido Mondo!
Sono sotto al letto, salto fuori. "Hei hei", attendo... quì c'è Pick. C'è ritmo nell'aria, note nel cielo terso. Sole... sole... cazzo è abbagliante! C'è gente che passeggia, ci sono cose, ci sono cani. C'è un sorriso vagante, lo prendo. C'è la mia stella accanto alla luna, in un cielo così blu che sembra di pastello. E' venerdi, questo aiuta. E' estate, mia eterna antagonista. Perchè? Fratellini, spazio alle vostre menti, o sono solo insalate di neuroni???

Sono tornato a casa, papà riposa nel suo cassetto. Sono qui, vicino a voi. Mi sentite?? Ci siete?? uhhhhuhuu, c'è Pick! Tenetemi stretto, vi terrò caldo quando ne avrete bisogno. Sarò soffice, quando urterete uno spigolo. Sarò colorato, nel buio. Anche se sono sicuro che nel buio di ognuno ci sarà una piccola stella, un fiorellino al quale augurare buona notte. Una monetina.

Era appena sera, sopra Torino passano pennuti di acciaio e motori. L'aeroporto è vicino ma non disturba. La luna sbirciava curiosa.

Siamo pochi, pochi umani... un solo calzino. E' una notte di musica e di parole. Mi dicono che si chiama Francesco, mi dicono che si faccia chiamare artista. "Di dov'è?", sono curioso. "Non importa Pick, è un po' come te Pick". Eppure queste melodie le riconosco... le ho viste sul Mississippi, le ho ascoltate nei bordelli, le ho suonate nelle città lontane nel Nord America battute dai dischi di Bob Dylan. Lui mi sembra bello, ha eleganza. E' affascinante. Amici non sorridete, Pick è oggettivo... Pick è un calzino! Ha un cappello da bluesman dannato ma una voce da poeta romantico. Le luci sono colorate e il ritmo incalza. In poco tempo sono completamente in balia di questo pianista sbarcato dall'oceano. Da qui non voglio scendere. Passano i ricordi, anche quelli più remoti. Passa davanti la vita di domani, domani come oggi... come qui... meravigliosa vita. Meravigliosa è anche la mia stella che si appoggia, incredula, ad una chiave di violino.

Dicono che sia un artista, dicono che sappia dare la buonanotte ai fiori. Io ci credo.

"…gli uccellini nel vento non si fanno mai male, hanno ali più grandi di me. E dall'alba al tramonto sono soli nel sole, buonanotte... questa notte è per te." F. De Gregori

Vostro, Pick.

mercoledì 23 luglio 2008

...la vita è bella...

Fratellini e fratelline,

Pick è qui. Pick, sono tornato. Il vostro calzino rosso fuoco questa volta ha fatto un viaggio lontano, troppo lontano.
Un maledetto filo si è tirato, un inquietante buco si è aperto. E vero, di fili ne ho tanti ma anche quando uno solo si stacca riesce a mettere in discussione tutta la mia integrità. Adoro il Mondo ed una mattina l'ho visto tutto appannato. Forme non definite, luci ed ombre. Lo stesso Mondo tanto amato che improvvisamente si nasconde dietro un mitologico Velo di Maya, una realtà occulta che deve essere velocemente scoperta. Improvvisamente da scoprire. L'attesa è lunga e ogni pensiero, ogni bellissimo pensiero, così difficile da trovare, si rivolta contro. Ogni bella cosa si insinua come lama tagliente fino all'anima più profonda. Ogni cosa potrebbe essere l'ultima. Stupidi ed ansiogeni pensieri. Esami su esami, tempo scandito prima da una lacrima e poi da un pensiero delirante. "Insensibilità o professionalità?" chiese il vecchio al sarto.

Il cielo è buio, il sole preferisco non guardarlo in faccia. Il sole è bello, quindi fa male.

Le stelle dove sono finite? Forse sono in sala di aspetto.

Papà, lasciami sedere tra le tue righe rosse, forti.

Ho imparato ad adorare un profumo. Ho imparato ad amare l'essenza unica dei suoi capelli sul cuscino, dopo un dolce buongiorno.

Amici, un calzino rosso fuoco non può insegnare a vivere ma può essere sicuro che la vita è bella. E' ancora più bella quando scopri, ancora improvvisamente, che la puoi tenere stretta e che il Mondo ha solo avuto un attimo di timidezza. Stupido Mondo.

Pick sa essere retorico e con retorica vi dico che non c'è veramente un attimo da perdere. Quello che vorresti fare adesso, fallo. Ogni parola, adesso, dilla.

Sono tornato alla mia musica, al mio mondo, ai miei viaggi. Papà adesso sorride, Pick è stanco ma sorride. Il Mondo è bello, stupido Mondo.

Ma questo non è niente, non ho detto nulla.
L'unico vero pensiero è per la mia stella che non ha mai spesso di brillare e forse non è un caso che abbiano scoperto proprio in questi giorni che la stella polare è più viva e luccicante che mai.

Grazie mia dolce stella, ti seguo e continuo a seguirti. Il profumo dei tuoi capelli è bello e unico ma guardarti è più dolce e sensuale. Abbiamo avuto tu coraggio ed io paura ma adesso possiamo tornare a noi.

Il tempo si è fermato e anche questo racconto aspettava che tutto ricominciasse a girare.

Con un sorriso vi tendo la mano, vi ringrazio fratellini per aver aspettato.

Stellina, ecco il tuo disegno.

La vita è bella e chi ve lo dice è un piccolo calzino rosso fuoco. Sorridete, ci sta.

W Pick!




sabato 28 giugno 2008

In viaggio.. e pluripremiato!

Fratellini e fratelline,
sono in viaggio.. questa volta un viaggio un po' più lungo.

Ho saputo che sono stato premiato, pluripremiato. Sono il primo calzino ad essere stato al centro dell'attenzione anche solo per un istante, il momento di un voto! Per una volta sono stato contenuto e non contenitore ed ancora una volta.. un repentino cambio di punti di vista.

Ma attenzione, e dico a voi tutti... Pick torna presto!

Un'ultima cosa, la più importante: grazie.

Worldwide Pick

martedì 29 aprile 2008

Pick, acqua e sapone



Oaic inilletraf, ehm.. scusate.. Ciao fratellini,
oggi è una bella giornata, per tanti motivi. E' suonata presto la sveglia questa mattina, nell'aria la solita vecchia musica nera e al di là del vetro un'aria fresca si perde tra le foglie. Hei amici, coraggio.. dedicatevi un sorriso, tutto vostro.. solo per voi. Ho sorriso anch'io, oggi è una bella giornata. Mio padre è quì vicino, oggi è una bella giornata.
Usciamo, l'asfalto è caldo e l'estate mi sta per condannare a diminuire le mie uscite pubbliche. Anche Pick riposerà, ogni tanto.

Ecco un'insegna, ecco la destinazione: "SELF WASHMACHINE". Adesso tocca a me, oggi mi divertirò.. oggi è una bella giornata. Entrati, c'è una coda di persone diversamente dipinte. Una parete di vasche idromassaggio e l'altra parete è dominata da piccole saune. Certo che siete strani voi umani: quello che per me è delirio puro, adrenalina, vacanza, svago, divertimento, benessere per voi è un pesante appuntamento con i vostri doveri. Vedi amico, tutto dipende dai punti di vista e non pensare che non sia tu a scegliere il tuo. Oggi pensa come Pick, guarda come Pick, ascolta come Pick e, oggi, anche per te sarà una bella giornata!
EEEEEEVVVAI, tocca a me. Si spalanca la porta, sono emozionato ed eccitato. Dentro, chiusa la porta e giù il gettone. Acqua calda e bolle di sapone. "Ciao amica", dico alla maglietta - non risponde. Per la maglietta non dev'essere una bella giornata. "Vieni, vieni a riscaldarti qui vicino", le suggerisco. "Hei, ma sei tu!!!", Bart, il mio amico jeans. "Non ci credo, guarda chi si vede!", è Johnny.. il guanto. Per lui è ora di letargo, e lo si vede dal suo volto stanco. Papà, ci sei anche tu! Giro, giro, giro più forte.. giro più più forte. Bart, Johnny, maglietta, papà.

"Guardo il mondo fuori da un oblò", ma non mi annoio neanche un po'. Sieti tutti lì seduti ad aspettare Pick. Eheheheh, ma io me la prendo comoda. Vi alternate su quelle sedie bianche, è forte il contrasto con il mio amico nero. Bar dello sport, parlate di football e motociclismo. Io giro tra le mie bolle e chiudo gli occhi. Silenzio. Il mondo si è chiuso nella washmachine. Pick ora è solo, nell'estasi dei sensi, nel tepore dell'acqua calda. Strana sensazione di nido materno. Papà, dammi la mano.. gira con me.
Acqua e sapone.

Usciamo, sono bagnato.. cazzo... adesso si che fa freddo. Corri, corri, corriiiiii. Orsù dunque, in sauna. Ecco il meritato riposo rigenerante.

Anche una washmachine è capace di regalare emozioni. Stupiti?

Oggi è una bella giornata, l'ho voluta così. E adesso on the road, again.

Kcip, Pick

"foto" di Bettina

sabato 26 aprile 2008

buona notte

27 Aprile 2008, da poco oggi. Sono Pick, il vostro calzino, musico vagabondo. Oggetto desiderabile, talvolta scomodo. Intreccio di sensibilità e colore ma troppo spesso grigio e rinchiuso in me stesso. Sono Pick e sono tanto altro. Grazie... grazie fratellini per volermi bene così come sono. Grazie per leggere di me, a voi dedico il mio racconto. Per voi, la mia buona notte.

Sono in viaggio, questa notte, senza meta. Incontrerò la mia stella in un dolce sogno. Lei, la mia stella, questa notte è lontana. A te, mia stella, dedico ogni mio pensiero. Per te, amica mia, renderò splendente questa notte. Ti avvolgo nel mio caldo cotone rosso e ti asciugherò ogni lacrima, proteggerò ogni tua emozione. Buona notte a te, musa dagli occhi dolci.
Dolce notte, buona notte. Torna presto, ti aspetto.

Pick, un calzino rosso fuoco che sta per addormentarsi. Un mondo da scroprire, un'armonica che suona ed io che la inseguo. Un viaggio immaginario, a tratti reale. Questa notte reale come il tuo caldo abbraccio, vita mia.
Perdonatemi amici, fratellini.. ma anche Pick ha la sua anima ed oggi ha fatto incetta di pensieri nostalgici e un po' maliconici.

Buona notte, Pick.

venerdì 18 aprile 2008

Vita da bradipo...

Cari fratellini,
vi sarete chiesti cosa mi sia successo... o almeno spero! Pick travolto da un uragano di detersivi, Pick colpito da un meteorite che ha anticipato la sua visita sulla terra, Pick che non vi vuole più bene... Pick.... Eh eh, niente di tutto questo. Ho vagabondato ma adesso sono tornato, più brillante che mai.
In questo mese sono successe cose, ho visto gente. E tu come stai?
Ho conosciuto un bradipo. Strana vita quella del bradipo: un cervello piccolo piccolo, un movimento lento, una vita a testa in giù. Strano animaletto il bradipo: un corpo attrezzato per il Polo ma ottimizzato per il tropico. Un mammifero che ama i piccoli nati, e credetemi non è così scontato. Nove mesi, per il piccolo bradipo vissuti in simbiosi con mamma bradipo. Lentamente, molto lentamente trascorre il tempo e quasi sembra che problemi, in questo mondo, non ne esistano. Ecco un sussulto, un lento sussulto. Cosa mai sarà capitato? Una foglia. Una foglia rigorosa e splendente. Una foglia da gustare con molta calma, assaporando ogni sfumatura della sua dolce linfa. Una foglia per madre e figlio, amorevolmente divisa e condivisa. Occhi dolci e sguardo tenero. poi la vita ricomincia, molto lentamente, nell'attesa di trovare la nuova foglia... vicina, ad un passo da lì. Eh eh, un calzino che sa emozionarsi alla vista di un bradipo. Io sono così, e voi dovete prendermi così. Pick ed il suo Bradipo, piccolo essere lento, fragile e teneramente stupido. Mi hanno raccontato che ognuno di voi umani ha un suo essere che lo rappresenta in qualche altro Mondo lontano. Io l'ho trovato qui vicino. E forse teneramente stupido lo sono un po' anch'io. W Pick.
Sono stato lontano ma ho saputo delle novità. Ho sentito dire che la democrazia si è spiaggiata sulle vostre coste frastagliate.
Ho sentito che il democratico operaio è mutato in un fermo sostenitore del liberalismo radicale. Ho sentito raccontare di periferie cittadine che hanno voltato le spalle all'innovazione. Ho vissuto al nord ed al sud del mondo e adesso sento che voi fratellini del Nord avrete armi per difendere le vostre terre e ho sentito che voi fratellini del Sud vorreste diventare autonomi e, perchè no, avere anche voi le vostre armi. Forse un giorno vi troverete a metà strada e riuscirete a chiarirvi le idee, in un modo o nell'altro. Io continuerò a raccontarvi del Nord e del Sud perchè Pick è un po' qui, un po' ovunque.
Pensavo che forse il mio piccolo e teneramente stupido amico non è poi così stupido. Sarà veramente questa lentezza la vera stupidità? Pensavo che in fin dei conti la sua reale abilità è quella di avere un cervello piccolo ma così dannatamente sfruttato fino all'ultimo meandro interstiziale. Io Pick, un calzino colorato, e voi fratellini umani... siamo veramente così intelligenti da saper sfruttare la nostra veloce intelligenza?
Fermiamoci un attimo, rallentiamo anche noi e chiediamoci una sola cosa: sapremmo veramente dividere anche noi, con amore, quella foglia?



Incontro con i Bradipi, 30 Marzo 2008
Oasi Sant'Alessio - Pavia

venerdì 7 marzo 2008

Un film...

Venerdi. Anche questa settimana sta per finire e con lei stanno per finire le giornate impegnate, i viaggi, le discussioni, le ansie e qualche momento di soddisfazione. Volti, persone e personaggi, luoghi più o meno distanti, pizza e pappa al pomodoro. Sole, neve e vento. Eh si fratellini umani, ne ho viste tante questa settimana. Ho visto un film: nasce per piccoli fratellini con i loro piccoli calzini, cresce con voi adulti anche se forse non ve ne siete accorti.. o forse si. Mi ha colpito perchè ho capito che anche un calzino può fare cose che non crede di poter neanche pensare. Ho capito che posso credere fino in fondo ad un'idea, non mollare di fronte ad un'impresa che mi sembra impossibile. Io sono Pick e questo non fa nessuna differenza ma la differenza la fa chi non crede di essere capace, di non potercela fare. Ho visto un film, fatto così bene da sembrare reale. Reale forse più della mia storia. Capisco bene le situazioni nelle quali ci si sente l'oggetto più piccolo ed insignificante del mondo, credetemi amici.. lo capisco. Io vivo al servizio di vostra signoria, mio padrone. Vengo portato in giro senza conoscerne mai la destinazione. Controllato e guidato dai vostri pensieri, dai vostri tanti impegni. Pick, rosso fuoco. Mio padre con le sue righe e la mia preziosa stella che ancora mi accompagna: siamo burattini felici ma inchiodati dalle vostre volontà. Dipendiamo dalle vostre istituzioni e, a volte, da bizzarre illusioni. Ma qui in basso ci sono personalità molto più forti di quelle che potete immaginare. Sono piccolo ma ostinato e non vi perdono. Oggi no. Oggi mi arrampicherò sulle vostre teste, vivrò e vedrò il mondo dal vostro punto di vista. Sarò capace di mettervi in imbarazzo: un calzino indossa un fratellino. Vi avevo avvisato che il contrario delle cose esiste, ed oggi così sarà. Sarò io a guidare le vostre mirabolanti manovre di vita quotidiana e non avrete scampo. Finchè non vi accorgerete che sono capace di essere burattinaio e non burattino. Vi metto sotto e che ci crediate o no, lo farò per voi. Forse vi accorgerete che riuscirete ad andare dove più avreste voluto, capaci di quello che meno vi è affine.

Vorrete scrivere un racconto, vi porterò a spalle nel labirinto dei punti e delle virgole. Vorrete suonare una canzone, sarò la luce intermittente che vi guiderà sui giusti tasti bianchi e neri. Vorrete essere all'altezza della vostra prima notte d'amore? Eh eh, amici.. credo che qui io sia comunque destinato a rimanere sotto il letto ma sono sicuro che non avrete bisogno di me. Unica concessione.

Oggi sarò burattinaio del mondo, e con non poca ambizione di poterlo fare. Lasciatevi andare fratellini, Pick è con voi.

Vorreste cucinare, allora lasciatevi guidare da un film. Vorreste convincervi che "vola solo chi osa farlo" non è solo un pensiero della gabbianella di Sepulveda, allora lasciatevi guidare da un film e dal suo piccolo squittante personaggio. Credetemi, c'è molto più di quello che potete immaginare. Oggi vi porterò davanti alla televisione perchè anche qui sa nascondersi un po' di vita a tratti ironica, a tratti malinconica. Lasciatevi liberi e con lo spirito adulto di un bambino.


Rilassatevi adesso, Pick forse non potrà mai controllarvi veramente. Io torno alle mie cose e vi auguro buona visione.


“Dove vai?

Con un po’ di fortuna, avanti!”


Remy, dal film Ratatouille


martedì 26 febbraio 2008

Incontro con un operaio

Riccardo è un operaio ma non lavora in fabbrica. R. è un operaio che ho conosciuto questa sera durante la cena. Tra i tavoli vuoti io sono spuntato all'improvviso da una gamba accavallata. Mi sono fatto largo tra un lembo di tovaglia e un tovagliolo gettato allo sbaraglio. Rosso fuoco dietro la tradizionale biancheria a quadretti di un'osteria fuori porta. Mi sono sentito importante questa sera, un calzino da compagnia. Un calzino al quale raccontare del proprio sudato lavoro e di una mano gonfia che con quel lavoro veramente non va a nozze. A nozze non è andato neanche R.
Hei amici fratellini, non è una storia triste come pensate. Bè si, la mano è gonfia ma R. è convinto che si potrà sistemare.
Io sono Pick, piacere. Ciao Pick.
R. vive nel Piedmont e questa sera è a caccia di spaghetti al pesto e carne alla griglia con patate al forno. Niente vino, un esame per quella dannata mano glielo impedisce. Coraggio R., in alto il calice.. fanculo al vino e viva la bollicina limpida di un bicchiere di acqua. Per il vino avremo tempo quando quella mano si sarà sgonfiata. E lo faremo presto.
R. ha un forte accento di questa zona, occhi dolci e voce tranquilla. R. ha voglia di raccontare una storia ed io lo ascolto incuriosito. Il maglione è quello da montagna, i pantaloni sono quelli da lavoro. Cheers, ancora un bicchiere.
R. mi racconta quanto sia bello il suo lavoro e mi chiede del mio. Ho un attimo di imbarazzo dovuto ad una risposta non pronta per una domanda mai fatta. R. mi piace, è simpatico. R. mi fa sentire importante.
R. con la bocca impegnata nella sua sospirata bistecca mi racconta la storia di un toro dal peso record. Parla di un allevamento di struzzi e così passa il tempo.

Giù la gamba, e' ora di andare. Ciao R. e buona continuazione. Mi sorride.
Guarisci R., in bocca al lupo Pick.
R. è un operaio che non lavora in fabbrica. Riccardo costruisce pozzi e cerca acqua.
E' stato bello incontrarti.

"Ma io sono fiero del mio sognare, di questo eterno mio incespicare" F. Guccini

F. Guccini - Quattro Stracci




giovedì 21 febbraio 2008

Un pensiero...

Sono ancora qui... è sera.
La sera a volte sa essere così difficile. Poi in fondo basta così poco per rendersi conto che si vive una meravigliosa vita. Oggi la trovo fuori, nel tramonto sul fiume. La cerco in cielo dove le stelle stanno per svegliarsi e con loro la mia stella che sta tornando da me. Attendo che bussi alla nostra porta, sperando che abbia una storia da raccontare. Un sorriso ed una carezza. Aspetto che il buio lasci spazio ai pensieri più dolci... questa è meravigliosa vita.
Ognuno a suo modo avrà la sua notte. Forse qualcuno morirà ma sicuramente qualcuno nascerà. Ci sarà un barbone pronto a rifugiarsi nel caldo di una bottiglia di vino, una coppia di adolescenti che forse scoprirà un'emozione nuova. Forse un'altra coppia di ragazzi sarà ancora impegnata a nascondere le proprie emozioni non convenzionali. Ci saranno padri che torneranno a casa ed altri che scapperanno alla ricerca di Bocca di Rosa, ma brutta sarà la disillusione scoprendo che Bocca di Rosa è bella perchè è poesia. Somewhere, Pick e mio padre.
La mia stella sta tornando, la sento sempre più vicina. Forse non capiterà nulla di eccezionale questa notte. Forse sarà una notte normale ma sicuramente sarà la nostra notte, ancora una volta.. e per sempre.
Buona notte, amici. Somewhere, buona notte. E non dimenticate mai di credere nelle vostre "meravigliose vite, a modo loro sempre meravigliose vite". Quella di Pick lo è. Vogliate bene a Pick e Pick vi vorrà bene.


" Tu non sei come gli altri, Dann, tu fai delle cose, tante cose, e ne immagini ancora delle altre ed è come se non ti bastasse una vita sola per farcele stare tutte.IO non so...a me la vita sembrava già difficile...sembrava già un'impresa viverla e basta. Ma tu...tu sembra che devi vincerla, la vita, come se fosse una sfida....sembra che devi stravincerla...una cosa del genere. Una roba strana. Un po' come fare tante bocce di cristallo...e grandi.... prima o poi te ne scoppia qualcuna... e a te chissà quante te ne sono già scoppiate, e quante te ne scoppieranno...Però... Però quando la gente ti dirà che hai sbagliato...e avrai errori dappertutto dietro la schiena, fottitene. Ricordatene. Devi fottertene.Tutte le bocce di cristallo che avrai rotto erano solo vita....non sono quelli gli errori.....quella è vita...e la vita vera magari è proprio quella che si spacca, quella vita su cento che alla fine si spacca.....io questo l'ho capito, che il mondo è pieno di gente che gira con in tasca le sue piccole biglie di vetro....le sue piccole tristi biglie infrangibili.....e allora tu non smetterla mai di soffiare nelle tue sfere di cristallo.....sono belle, a me è piaciuto guardarle, per tutto il tempo che ti sono stato vicino...ci si vede dentro tanta di quella roba.....è una cosa che ti mette l'allegria addosso...non smetterla mai.....e se un giorno scoppieranno anche quella sarà vita, a modo suo.....meravigliosa vita."
A. Baricco - Castelli di Rabbia


Somewhere over the rainbow - Israel Kamakawiwo'ole





Pick, il democratico

Ma chi l'ha detto che un calzino rosso fuoco non possa essere un calzino democratico?
Sorridere fratellini, sorridete finché potete. Noi dipendiamo dalle vostre scelte ma anche noi, come voi, sappiamo e possiamo scegliere bene o male. E' un attimo che per pochi istanti resta sospeso poi... la X. Capolista, deputato, candidato, consigliere, portaborse, cavaliere, presidente. Condottiero.
Chi vi condurrà nei prossimi anni? Quale condottiero sceglierete per le vostre storie di vita quotidiana?
Vi osservo, da qui, così assorti nella speranza di quello che vi raccontano. Il sermone della campagna elettorale dove magistralmente vi narrano tutto ciò che vorreste sentire ma anche quello che forse difficilmente verrà fatto.
Ma avete fatto caso ad una cosa?
Guardate un comune confronto politico. Sono d'accordo con lei. Davvero? Risponde l'eterno centenario rivale. Guardi, onorevole, certo non posso condividere i suoi ideali ma in fondo approvo il suo programma. Lei ha ragione. Mi scusi, posso parlare? Certo si accomodi.
Forza gente, insultatevi e fateci divertire. Fatelo adesso, non fatelo dopo.
Io sono Pick, è vero. Forse poco importa quello che penso da questa altezza così troppo vicina al pavimento. Ma anch'io lotterò, anch'io mi farò beffare dalle tante promesse. "Rialzati Calzino"! No, non funziona.
Pick, you can!, questo mi piace.
Sono un calzino democratico e, democraticamente, vi dedico un sorriso.



martedì 19 febbraio 2008

Pick, al contrario

Rido e mi derido al pensiero di vivere girato al contrario!
Ma ci avete mai pensato?
Farsi leggere da un libro. Farsi guidare da una macchina. Essere suonati da una corda. Soffiati da un’armonica. Mangiati da una bistecca (non dalla mucca incazzata, questo è “dritto”).
Sguazzare felici tra un cielo di gabbiani ed aironi e vedere riflettere le onde del mare.

In fondo amico, pensaci. Fare la guerra per portare pace non è poi un concetto chissà quanto astratto. Oggi mi sento risolto da un annoso problema. Il contrario delle cose esiste, vivrò sottosopra.

Ma la mia Stella non cambia, giratela pure come volete.

lunedì 18 febbraio 2008

Oggi vi leggo un racconto

Vi state forse adesso chiedendo come posso sapere qualcosa del Blues. Un calzino rosso fuoco che narra di una musica nero seppia? Tutto cominciò da una sera a teatro. Torino, la mia città. Quella sera cominciò il mio Blues, oggi lo dedico a voi.

"Negra? Non si vede?
Cantante? Ascoltami e vedrai
Puttana? Sì, ho fatto anche quello
E bevo anche come quattro uomini
Non mi fai paura, ho suonato in posti peggiori di questo
In bar di cow boys nel sud dove mi sputavano addosso
In una città dove il giorno stesso avevano linciato un nero
A New Orleans dove un diavolo alla moda
Ogni sera mi regalava fiori di droga
E a Chicago mi innamorai di un trombettista sifilitico
E all’uscita del night mi hanno spaccato la bocca
Sotto la pioggia da una stazione all’altra
Lady sings the blues

Negra? Sì, ma ci sono abituata
Cantante? Canto come una gabbia di uccelli
Note gravi e alte, e tutto il repertorio
Posso svolazzare come quelle belle cantanti dei film
E poi posso piantarti una ballata nel cuore
Vuoi strange fruit? Vuoi midnight train?
Posso cantartela anche da ubriaca
O con un coltello nella schiena
O piena di whisky e altro, perché sono una santa
E il mio altare è nel fumo di questo palco
Dove Lady sings the blues

Negra? Negra e bellissima, amico
Cantante? Non so fare altro
Puttana? Beh sì ho fatto anche quello
E bevo come quattro uomini
Non toccarmi o ti graffio quella bella bianca faccia
Posate il bicchiere, aprite quel poco che avete di cuore
State zitti e ascoltate io canto
Come se fosse l’ultima volta
Fate silenzio, bastardi e inchinatevi
Lady sings the blues

E quando tornerete a casa dite
Ho sentito cantare un angelo
Con le ali di marmo e raso
Puzzava di whisky era negra puttana e malata
Dite il mio nome a tutti, non mi dimenticate
Sono la regina di un reame di stracci
Sono la voce del sole sui campi di cotone
Sono la voce nera piena di luce
Sono la lady che canta il blues
Ah, dimenticavo... e mi chiamo Billie
Billie Holiday"

Stefano Benni

...Pick...

... bhè fratellini umani... sembra che scrivere le memorie di un calzino rosso fuoco, non sia facile neppure per un calzino rosso fuoco... ma che volete l'ispirazione non arriva mica così a comando.... E così pare che dopo il fiume la mia musa si faccia ritrosa.... mi chiudo in me e mi faccio desiderare un po' anche io.... Desiserate un po' Pick e Pick sarà felice!



The Missisipi River

Sveglia Mondo, svegliatevi musici e suonatori. Sono giovane, non ho tempo da perdere. Oggi sono di buon umore.
Ore…. 12, l’alba. Suona la sveglia. Tutto gira intorno a me, sono all’ombra di un cassetto. Vento e sole, the music is in the air.
Bagno, burro di arachidi, un disco jazz.. o forse blues. Sto imparando. Camicia a quadri, borsone, custodia.. ehm, amico stai sbagliando! Quello è il fucile! Sembra mi abbia ascoltato, una volta tanto.


Una birra, jeans… tocca a me. No cazzo, i sandali no!!!!!!! La più infame, malaugurata fine per un calzino. Sandalo e calzino. Ma qui siamo in America, paese liberale e dunque... libera il sandalo con il calzino. Libera è la voglia di sentirsi liberi, liberando il mondo dal male. Colori e profumi, bianco e nero, alto e basso, largo e stretto. Questo è il nord america. In questo periodo l'America decide il suo prossimo futuro in TV, elezione per acclamazione popolare e mediatica. Arrivederci Presidente B, questo è certo. Bianco o nero? Uomo o donna? Donna nera, dico io.


Forza andiamo, chitarra in spalla.


Lontana dai giornali e dalle convention, questa è anche l'America. Questa è l'America troppo grande di Danny Boodman T.D. Lemon Novecento. Questa è l'America troppo piccola per il cacciatore di note Texano che scappa nella Terra del Vento. From Texas to Illinois. From Country to Blues. Segui il fiume e troverai l'America che più di sta comoda. Io nel mio piccolo mi faccio trasportare, seduto sul delta del Missisipi guardando l'orizzonte oltre la sponda. Cerco la mia musa mentre le lance di un'armonica danzano sensuali al soffio di un respiro. La chitarra suona musica di cattivi folletti. Questo è il Blues amico. Danziamo su questo antico ritmo popolare afroamericano.


Pick and The River. E voi amici, lo conoscerete. E ricordatevi, quella canzone è per Pick, ispirata da Pick, suonata per Pick. Pick sul fiume, Pick sulla roccia, Pick e la sua stella cantano, Pick sorride. Felice.




“Down to the river, my baby and I Oh down to the river we ride” (The River - Bruce Springsteen)







Mississippi John Hurt - You got to walk that lonesome valley

Inizia il viaggio

Mi chiamo Pick. Abito in un boulevard, una road, una viuzza, un vicolo.
Ho tanti anni, ma proprio tanti sapete? Ricordo le guerre, ricordo schiavi e musicisti, ricordo studenti e politici… ricordo i piedi nudi del sud america, ricordo. Chi mi vuole, chi mi desidera, chi mi vorrebbe e chi non mi ha, Chi mi cerca ma non mi trova, chi mi trova e poi deve cercarmi. Chi cerca trova dice il vecchio, perdio sono qui. Piccolo ma sono qui.
E si, la mi vita non è semplice, non lo è mai stata.
Mio padre è regale, possente, tutto d’un pezzo. Ricorco che aveva fondato il movimento per la lotta continua a favore del TESSUTO meno pregiato. Noi eravamo tanti e ricordo che entrai nel movimento di mio padre che ero molto piccolo. Insieme a me altri piccoli amici e fratelli, tutti uniti per uno stesso scopo. Un piccolo ma importante ideale. In fondo la guerra la si faceva tutti, questo è vero. Noi eravamo in prima linea sulla terra secca e chi non faceva parte del movimento, bè, aveva imparato a conoscere il parquet. Perdonatemi se non riesco a capire cosa fosse meglio. Ma mio padre, lui si che sapeva ragionare. Quindi, ho deciso. Meglio in prima linea, e uno a zero per papà.

Vennero anni duri, ho imparato un po’ di storia e non dai libri.. questi non riesco a sfogliarli. Ho vissuto ed imparato, perché per fortuna una qualità la ho anch’io.
Un giorno il mio vecchio saggio mi prese per l’elastico, il mio è nuovo nuovo e tutto rigoglioso, mai tirato più di tanto. Mi prese e mi portò in giro per il mondo. Lui aveva paura di volare ed io non sapevo cosa volesse dire "volare". Ma del resto non c’era scelta, non siamo sempre noi a decidere. Mio padre era capace a scegliere sempre il miglior compagnio di viaggio, aveva sbagliato solo una volta.
Non chiedetemi dove si sta andando, immaginate il posto dove non vorreste mai essere. Bè, noi andammo lì.
Volo e lo consolo! Ecco cosa vuol dire volare, è bello. Mi piace. Certo dal mio punto di vista non riesco a scrutare ogni angolo di cielo. Otto ore, me le ricordo perché ho imparato a contare tenendo conto del tempo che passava. Riuscivo a vedere una stella, e l’ho vista per tutto il viaggio. Adesso sono convinto che il giorno non esista, solo notte e sempre. E’ vero, oggi c’è il sole, ma quella notte così lunga.. sempre la stella. Non capisco, a volte il Mondo gira proprio in un modo che non potrò mai capire. Oggi quella stella non la vedo più, c’è il sole. Ma a me sembra una straordinaria eccezione. Mio padre mi ha spiegato che forse la mia stella si è spenta e mi ha fatto uno strano discorso sulla vita delle stelle. Dice che forse è morta tanti anni fa ed io le ho rubato gli ultimi istanti di luce. Ma la mia stella sono sicuro che sia ancora lì. Sono sicuro che durante il ritorno la ritroverò o lei ritroverà me. Sono sfortunato, è vero, ma non tanto al punto da poter credere che l’unica amica fedele si sia spenta seguendomi. Coraggio, ridete con me, devo convincermi che sia così. Papà, hai sbagliato. Lei è Jecky, ed è bella.





"I believe I can fly. I believe I can touch the sky. I think about it every night and day, spread my wings and fly away”


Il viaggio è finito. Vedo mio padre a tratti, lui è sempre un passo più avanti di me. Sorride, almeno credo.
Ragazzi, siamo in America! Gambe in spalla e così sia. Siamo capitati bene, devo ammetterlo. Oddio che caldo però. I prossimi giorni della mia vita, da musicista!
Papà e Pick, a tratti insieme, a tratti seprati. Hello boys.

Punti di vista

La storia cominciava qui, osservando, dal mio punto di vista, un talvolta trascurato ma indispensabile oggetto di uso quotidiano. L'egoismo, anche quello buono, ci porta e ci riporta al nostro punto di vista. L'inanimato non ha anima, è vero. Ma è altrettanto vero che "Immaginazione non significa menzogna!" (Pennac). Immaginare quindi un altro punto di vista, immaginarne l'anima. E poi chi lo sa, non è escluso che due punti di vista così distanti possano anche essere a volte così simili (e reali). Questi sono gli occhi di Pick, l'irreale immaginazione di un calzino.
Da qui si parte ed è qui che voglio ringraziare chi leggerà queste righe e chi magari le commenterà. Chi vorrà esserne ospite, chi vorrà indossare Pick, chi vorrà condividere un'idea, chi vorrà correggere il viaggio di Pick, chi vorrà regalargli una destinazione.

E soprattutto, grazie a Betta per tollerare, sempre con il sorriso, questa stravaganza. Per aver dato un volto all'immaginario. Per condividere insieme me, sempre e comunque, il suo prezioso punto di vista. E la vita intera.
Pick, 5 paia 10 euro. Storia di un calzino.